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La Sala Santa Cecilia sarà palcoscenico di un concerto “tutto da vedere” dove la musica diventa spettacolo. Scatenatissimi, inusuali, esilaranti, Aleksey Igudesman (violino) e Hyung-ki-Joo (pianoforte), sono due musicisti classici dotati di grande virtuosismo che si divertono a trasgredire ogni regola e rigore esecutivo per lasciare il posto a una comicità surreale e alla dissacrazione più raffinata e colta. Titolo della performance è Big Nightmare Music, sottotitolo “follie musicali in dimensioni sinfoniche”. Il duo si è esibito nelle sale più prestigiose del mondo; i grandi nomi della musica classica – da Emanuel Ax a Joshua Bell, Janine Jansen, Gidon Kremer, Mischa Maisky, Victoria Mullova – hanno fatto irruzione nei loro movimentati sketch. Questa volta sarà l’Orchestra di Santa Cecilia ad essere complice degli stravaganti I&J.
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Antonio Pappano direttore
Bruckner Sinfonia n. 8
Il concerto è dedicato al 40°anniversario di Amnesty International Italia: scopri le attività dell’organizzazione e partecipa al concerto con il 30% di sconto sul biglietto stampando questa newsletter e presentandola al botteghino dell’Auditorium Parco della Musica. Promozione valida per due persone.
L’Ottava Sinfonia di Bruckner è tra le più imponenti e grandiose di tutta la storia della musica. L’essere stata composta e rivista nell’arco di sei anni ci dice della complessità del lavoro ma questo non deve trarre in inganno. È l’abbondanza di idee e la loro gestione che tenne impegnato il compositore a lungo. Ecco perché la Sinfonia ci fa pensare ad un organismo che prende forma e si avvia al movimento, forse vi è rappresentata la finitezza dell’uomo davanti al creato, vi è detto del sentimento di devozione verso il divino, vi è la misura del contrasto tra l’infinitesimale e la vastità dell’universo. Forse nulla di tutto ciò. Sta di fatto che questa partitura immensa, questa cattedrale sonora di abbagliante forza espressiva si pone tra i grandi capolavori musicali di ogni epoca.
25 maggio: Concerto del 40°di Amnesty International Italia
Nel 2015 Amnesty International Italia compie 40 anni. Un’idea forte, quella di Amnesty presto trasformatasi in una posizione vincente da quando, nel 1961, Peter Benenson, un avvocato inglese, prese a cuore e portò alla ribalta la vicenda di due studenti, condannati in Portogallo per aver fatto un brindisi alla libertà. La lotta di Benenson cambiò la sua vita e, in prospettiva, quella di milioni di persone. Da quel momento in poi singole persone, comuni cittadini, si organizzarono per trasformare la loro indignazione in azione concreta. Come Benenson aveva intuito, se ciascuno avesse trasformato la sua indignazione in azione con l’invio di una lettera alle autorità competenti, quelle lettere sarebbero state migliaia o decine di migliaia, cambiando destini apparentemente segnati. Dal 1975, i “militanti” dei diritti umani, i soci di Amnesty International Italia hanno contribuito a liberare buona parte degli oltre 50.000 prigionieri, rilasciati grazie alle azioni promosse.
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Antonio Pappano direttore
Bruckner Sinfonia n. 8
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L’Ottava Sinfonia di Bruckner è tra le più imponenti e grandiose di tutta la storia della musica. L’essere stata composta e rivista nell’arco di sei anni ci dice della complessità del lavoro ma questo non deve trarre in inganno. È l’abbondanza di idee e la loro gestione che tenne impegnato il compositore a lungo. Ecco perché la Sinfonia ci fa pensare ad un organismo che prende forma e si avvia al movimento, forse vi è rappresentata la finitezza dell’uomo davanti al creato, vi è detto del sentimento di devozione verso il divino, vi è la misura del contrasto tra l’infinitesimale e la vastità dell’universo. Forse nulla di tutto ciò. Sta di fatto che questa partitura immensa, questa cattedrale sonora di abbagliante forza espressiva si pone tra i grandi capolavori musicali di ogni epoca.
25 maggio: Concerto del 40°di Amnesty International Italia
Nel 2015 Amnesty International Italia compie 40 anni. Un’idea forte, quella di Amnesty presto trasformatasi in una posizione vincente da quando, nel 1961, Peter Benenson, un avvocato inglese, prese a cuore e portò alla ribalta la vicenda di due studenti, condannati in Portogallo per aver fatto un brindisi alla libertà. La lotta di Benenson cambiò la sua vita e, in prospettiva, quella di milioni di persone. Da quel momento in poi singole persone, comuni cittadini, si organizzarono per trasformare la loro indignazione in azione concreta. Come Benenson aveva intuito, se ciascuno avesse trasformato la sua indignazione in azione con l’invio di una lettera alle autorità competenti, quelle lettere sarebbero state migliaia o decine di migliaia, cambiando destini apparentemente segnati. Dal 1975, i “militanti” dei diritti umani, i soci di Amnesty International Italia hanno contribuito a liberare buona parte degli oltre 50.000 prigionieri, rilasciati grazie alle azioni promosse.
Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Manfred Honeck direttore Christiane Karg soprano Matthias Goerne baritono
Brahms Ein Deutsches Requiem
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SPECIALE PROMOZIONE FORUM AUSTRIACO DI CULTURA ROMA:
stampa questa newsletter, presentandola al botteghino dell’Auditorium Parco della Musica 20% di sconto sul prezzo del biglietto. Offerta valida per due persone.
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Serenità e pace. Queste le prime sensazioni ispirate dall’ascolto dell’imponente Requiem Tedesco composto da Johannes Brahms come riflessione sul grande mistero della vita e della morte. Un lavoro meditativo, sulla fragilità e caducità della vita terrena, impostato formalmente come un oratorio, ma privo di azione drammatica, del susseguirsi di narrazione, arie, cori, tipico di questa forma musicale. Una partitura per coro, orchestra e due voci soliste, scritta in ricordo dell’amico Robert Schumann e della amata madre, entrambi scomparsi. Brahms compone selezionando passi dall’Antico e dal Nuovo Testamento, ma seguendo una logica intima, legata alla consolazione, all’attesa della resurrezione che la confidenza nella bontà divina concede agli uomini.
Sul podio, a gestire tanta nitidezza di intenti, l’austriaco Manfred Honeck, che ritroveremo sul podio a partire dal 3 maggio con un programma di grande impatto dedicato a Mozart e Mahler. Honeck con il suo gesto asciutto e chiaro sa evidenziare la solidità della musica di Brahms traendone la più intima essenza. Solisti la soprano Christiane Karg e il baritono Matthias Goerne.
Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Manfred Honeck direttore Christiane Karg soprano Matthias Goerne baritono
Brahms Ein Deutsches Requiem
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Serenità e pace. Queste le prime sensazioni ispirate dall’ascolto dell’imponente Requiem Tedesco composto da Johannes Brahms come riflessione sul grande mistero della vita e della morte. Un lavoro meditativo, sulla fragilità e caducità della vita terrena, impostato formalmente come un oratorio, ma privo di azione drammatica, del susseguirsi di narrazione, arie, cori, tipico di questa forma musicale. Una partitura per coro, orchestra e due voci soliste, scritta in ricordo dell’amico Robert Schumann e della amata madre, entrambi scomparsi. Brahms compone selezionando passi dall’Antico e dal Nuovo Testamento, ma seguendo una logica intima, legata alla consolazione, all’attesa della resurrezione che la confidenza nella bontà divina concede agli uomini.
Sul podio, a gestire tanta nitidezza di intenti, l’austriaco Manfred Honeck, che ritroveremo sul podio a partire dal 3 maggio con un programma di grande impatto dedicato a Mozart e Mahler. Honeck con il suo gesto asciutto e chiaro sa evidenziare la solidità della musica di Brahms traendone la più intima essenza. Solisti la soprano Christiane Karg e il baritono Matthias Goerne.
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