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TRANSNATIONAL CAPITALISM EXAMINED, di Oliver Ressler
TRANSNATIONAL CAPITALISM EXAMINED, di Oliver Ressler
27 Settembre 2016 - 28 Ottobre 2016
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Foto: © Oliver Ressler, There Is Not A Flag‚ 2016, LED light box, 180×87 cm , courtesy The Gallery Apart
inaugurazione mostra
Oliver Ressler è un artista capace di tingere d’arte le pellicole. L’artista e regista austriaco viene presentato in Italia dal critico Mike Watson in una doppia personale allestita parallelamente al Pastificio Cerere e presso The Gallery Apart, visitabile fino al 26 novembre.
Transnational Capitalism Examined riunisce a Roma progetti di Oliver Ressler degli ultimi 13 anni, fino all’inedito “Emergency Turned Upside-Down” (2016).
“La ricerca di Ressler è costantemente rivolta ad attenuare i confini tra arte e attivismo politico attraverso installazioni e video, per rendere visibile ciò che altrimenti resterebbe nell’ombra, aprendo così possibilità di dialogo sugli atti illeciti compiuti dalle politiche contemporanee e sulle strategie per sconfiggerle.” (cfr. comunicato stampa). Il suo particolare approccio artistico al medium comunicativo prettamente tecnologico permette di concretizzare la capacità critica dell’arte in generale e di esporre gli effetti del capitalismo transnazionale, come nel caso specifico di questa esposizione.
La mostra capitolina si lega alle conversazioni viennesi fra artista e curatore ospitate nell’ottobre del 2015 dalla Medienstadt Wien (collettivo artistico attivo nella produzione e mediazione di arte multimediale dal 1978); un dialogo in cui è stata valutata l’efficacia dell’approccio dell’artista austriaco nel criticare il globale sistema capitalista, ampliandone concetti e ricerca.
Così l’ufficio stampa presenta le due sezioni della personale:
Transnational Capitalism Examined: Dancing on Systemically Important Graves, ospitata nelle sale della Fondazione Pastificio Cerere, riunisce opere video degli ultimi 13 anni della produzione di Ressler, che dimostrano l’approccio artistico dell’autore al genere del documentario, mettendo a nudo gli effetti del capitalismo transnazionale attraverso la capacità critica dell’arte. Se The Bull Laid Bare e The Visible and the Invisible esplorano le macchinazioni del debito e della finanza internazionali, The Fittest Survive analizza il legame perverso tra imprese e guerra. Allo stesso tempo, Leave it in the Ground getta luce sulla politica di estrazione di carburanti fossili.
Transnational Capitalism Examined: Border as Method ospitata presso The Gallery Apart analizza il volto visibile del capitalismo globale, rappresentato dalle rivolte sociali, dal collasso economico, dalle migrazioni non documentate e dall’ingresso in Europa di rifugiati provenienti da zone di guerra. La mostra propone tre film, fra cui l’inedito “Emergency Turned Upside-Down”, e una serie di lavori fra cui fotografie, lightbox, wallpaper e floor paper. La mostra prende il titolo dall’opera di Sandro Mezzadra e Brett Neilson Border as Method, or the Multiplication of Labour (2013), che analizza la proliferazione dei confini che ha accompagnato lo sviluppo del capitalismo, del mercato libero e della globalizzazione, evidenziandone le contraddizioni. Eppure, come spiegano gli autori del libro, non si tratta di affermare che lo stato nazionale sia rinato come forza politica nel XXI secolo, quanto piuttosto che “i confini, lungi dal servire semplicemente da barriera o ostacolo ai flussi globali, sono diventati strumenti essenziali per la loro articolazione.”
Qui il comunicato stampa
Su ArtReview un estratto della conversazione fra Oliver Ressler e Mike Watson (in inglese) http://artreview.com/features/online_feature_oliver_ressler_mike_watson/
cenni biografici
Oliver Ressler (Knittelfeld, Austria, 1970) vive e lavora a Vienna e realizza installazioni, progetti in spazi pubblici e film su temi quali economia, democrazia, surriscaldamento globale, forme di resistenza e alternative sociali. Tra le oltre 60 mostre personali, si annoverano quelle presso il Berkeley Art Museum, negli Stati Uniti, il Platform Garanti Contemporary Art Center di Istanbul, il Museo di Arte Contemporanea di Belgrado, il Centro Cultural Conde Duque di Madrid, l’Alexandria Contemporary Arts Forum in Egitto, il Wyspa Institute of Art di Gdansk, il Lentos Kunstmuseum di Linz e il Centro Andaluz de Arte Contemporaneo – CAAC di Siviglia. Attualmente sta lavorando alla preparazione di altre due mostre personali per SALT Galata di Istanbul e il MNAC – National Museum of Contemporary Art di Bucarest, le cui rispettive inaugurazioni sono previste per novembre 2016. Ressler ha partecipato a oltre 300 mostre collettive, tra cui quelle presso il Museo Reina Sofía di Madrid, il Van Abbe Museum di Eindhoven, il MASSMoCA di North Adams, Stati Uniti, il Centre Pompidou di Parigi; inoltre, ha preso parte alle biennali di Siviglia (2006), Mosca (2007), Taipei (2008), Lione (2009), Gyumri (2012), Venezia (2013), Atene (2013, 2015) e Quebec (2014).
Nel 2016, Ressler ha vinto il premio di recente creazione Prix Thun for Art and Ethics Award. www.ressler.at
Mike Watson è un teorico dell’arte, critico e curatore che opera in Italia ed è specializzato soprattutto nel rapporto tra arte e politica. Ha conseguito il Dottorato in Filosofia presso il Goldsmiths College e ha svolto l’attività di curatore per la Nomas Foundation e per le edizioni 55 e 56 della Biennale di Venezia. Nel Maggio del 2016 ha pubblicato un libro intitolato “Towards a Conceptual Militancy” per ZerO books. Scrive regolarmente per Frieze, Art Review, Radical Philosophy e Hyperallergic.
ORARI DI APERTURA
Fondazione Pastificio Cerere
Via degli Ausoni 7, Roma
Lunedì – Venerdì 15.00-19.00, Sabato 16.00-20.00
The Gallery Apart
Via Francesco Negri 43, Roma
Martedì – Sabato 15.00 – 19.00 o su appuntamento
organizzazione & info:
Fondazione Pastificio Cerere
tel. +39 06 45422960
info@pastificiocerere.it
www.pastificiocerere.it
The Gallery Apart
tel/fax +39 06 68809863
info@thegalleryapart.it