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Mostra Heidrun Sandbichler: “Le epidemie intellettuali. Il fuoco. La morte.”
Mostra Heidrun Sandbichler: “Le epidemie intellettuali. Il fuoco. La morte.”
10 Ottobre 2014 - 1 Novembre 2014
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Foto: Heidrun Sandbichler, Rückführung (retrocessione), 2014 (© Claudio Abate)
INAUGURAZIONE: giovedì 9 ottobre 2014, ore 18.00
Dal 10 ottobre al 1 novembre 2014; dal lunedì al sabato dalle ore 11.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle 19.00
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L’inchiostro, la scrittura e la sua natura multiforme sono i temi centrali di una mostra che si terrà alla Galleria Il museo del louvre. Una mostra che incanta, e al tempo stesso stordisce il visitatore. È un mondo di mistica e di bellezza assoluta, ma anche un mondo di epidemie intellettuali, di fuoco e di morte. Heidrun Sandbichler, artista austriaca che da parecchi anni vive a Roma, dedica la sua opera alla storia culturale della scrittura e alla necessità di un radicale rinnovamento dello sviluppo intellettuale.
Lo spazio di Giuseppe Casetti è pieno di libri, appunti, lettere, giornali, fotografie e manufatti, in mezzo ai quali si trova una vetrina in cui è esposta una fasciatura impregnata d’inchiostro. È il modello architettonico per una biblioteca mondiale e forse anche un simbolo della forza guaritrice dell’inchiostro. Heidrun Sandbichler risponde alla complessità del luogo con un progetto ambizioso. Per l’artista, la Galleria Il museo del louvre è un archivio di resistenze intellettuali dove viene a inserire le sue opere in un discorso, già presente, fatto di idee, testi e immagini. Lo fa condensando e oscurando, con un linguaggio tanto poetico quanto rivoluzionario.
Modelli architettonici, oggetti e disegni a inchiostro rispecchiano la realtà dell’anima e lavorano alla costruzione dell’utopia. Alla manipolazione per mezzo della scrittura viene opposto il miracolo della sua forza visionaria. “L’intollerabilità e l’onnipresenza della guerra, della propaganda e del controllo provocano inevitabilmente un progresso intellettuale, la concentrazione delle forze intellettuali“, sostiene Heidrun Sandbichler in una delle rare interviste rilasciate. Il modello architettonico di una casetta da bagno, in cui l’acqua viene sostituita dall’inchiostro, promette il rito della purificazione. Un altro lavoro è intitolato „Rückführung“ (retrocessione). Su una pila di fogli bianchi sono poste due fiale di vetro riempite di inchiostro. L’inchiostro induritosi nella scrittura viene ricondotto al suo elemento liquido, i fogli bianchi sono lì pronti per il nuovo inizio.
Tre vetrine completano il progetto della mostra. La prima vetrina espone libri sulle epidemie intellettuali, libri sul fascismo e sul capitalismo. Nella seconda vetrina sono aperti libri di medicina forense, con foto che documentano l’autopsia, l’esame effettuato sul corpo umano dopo la morte per individuarne la causa. La terza vetrina è dedicata al tema del fuoco. Il fuoco rappresenta il pericolo più grave per una biblioteca, ma allo stesso tempo la cenere è un elemento essenziale dell’inchiostro.
Al piano interrato del Museo del Louvre è esposta una delle opere principali. In questo locale che assomiglia un bunker, si trova un acquario riempito con 60 litri di inchiostro cinese. L’acquario è un’idea dell’Ottocento, un habitat artificiale fatto di vetro, che mette in mostra le abitudini dei suoi abitanti. È uno spazio di controllo radicale. Riempito di inchiostro, l’acquario diventa un nascondiglio ideale, un luogo che si sottrae all’occhio ed è incontrollabile.
Il libro appena pubblicato sulle sue opere, con fotografie di Claudio Abate e curato da Valentina Gramiccia (edizioni medicea, Firenze, ISBN 978-88-98015-14-6), è esposto nella galleria.