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Kaspar (ovvero una tortura di parole)
Kaspar (ovvero una tortura di parole)
9 Dicembre 2021 - 10 Dicembre 2021
biglietti e modalità d’ingresso: teatropalladium.uniroma3.it /biglietti
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La prima rappresentazione a Roma dello spettacolo “Kaspar”, del premio Nobel per la letteratura 2019 Peter Handke, messo in scena da Werner Waas e Lea Barletti.
«Lo spettacolo „Kaspar“ non dimostra, COME STANNO VERAMENTE LE COSE o COME SONO ANDATE VERAMENTE LE COSE con Kaspar Hauser. Esso dimostra COSA È POSSIBILE FARE con qualcuno. Esso dimostra come qualcuno possa essere portato a parlare attraverso il parlare. Lo si potrebbe anche chiamare una tortura di parole…» (Peter Handke)
Il testo
Kaspar è una rielaborazione di Peter Handke della misteriosa vicenda di Kaspar Hauser e prende spunto dalla frase di Kaspar „Vorrei diventare un tale come già un altro fu“ e muove dal proposito di dimostrare come una coscienza umana “vuota” possa essere riempita, e con ciò violentata, con l’esercizio di formule linguistiche convenzionali. Un suggeritore sottopone Kaspar a una vera e propria tortura di parole fino a quando acquista proprietà di linguaggio e comincia a ribellarsi. A quel punto il gioco si complica e non si sa più con esattezza chi è a condurre il gioco.
Note di regia
È possibile portare un essere umano a una identità attraverso la parola? O come dice Handke attraverso una tortura di parole? All’inizio Kaspar è una specie di essere autistico in relazione immediata e sconfinata con tutto quello che lo circonda. Alla fine Kaspar è portato nella realtà ed è consapevole di cosa ha perso per strada. Questa è la storia di noi tutti, da questa storia deriva tutto quello che noi chiamiamo coscienza. Le emozioni e le parole non coincidono, non si può fare affidamento sulle parole. L’unica cosa che si può fare è continuare a indagare a partire dalla propria diffidenza, per poi scoprire che questa ricerca è senza fine. Lo spettacolo mostra come si può portare qualcuno alla parola attraverso la parola stessa. Alla fine ci ritroviamo tutti uguali e molto più vicini gli uni agli altri di quanto avremmo pensato. Siamo tutti Kaspar – bisogna solo mettersi in ascolto o come dice Kaspar: „Io: sono: io: soltanto: per: caso“
KASPAR (ovvero una tortura di parole) | Peter Handke
(in lingua tedesca con sopratitoli in italiano; durata 1h30 senza intervallo)
con Lea Barletti e Werner Waas
regia/produzione di Barletti/Waas
con il sostegno dell‘ ItzBerlin e.V.
e la collaborazione di Iacopo Fulgi e Harald Wissler
Note biografiche
Lea Barletti e Werner Waas si sono conosciuti molti anni fa a Roma. Da allora vivono e lavorano insieme, prima a Roma, poi a Monaco di Baviera, quindi a Lecce e attualmente a Berlino. Insieme, hanno prodotto, diretto e interpretato un gran numero di spettacoli, fondato una compagnia teatrale (Induma Teatro), cofondato un Centro Culturale Multidisciplinare (“Manifatture Knos”, a Lecce, tutt’ora attivo seppure ormai senza di loro), organizzato sette edizioni (tra il 2008 e il 2015) del Festival/Laboratorio di arti performative “K-now!” (sempre a Lecce), inventato un premio nazionale di drammaturgia contemporanea (“Il Centro del discorso”, tre edizioni tra il 2008 e il 2011), fondato un’altra compagnia (Barletti/Waas), con la quale attualmente girano e lavorano tra Germania e Italia, e fatto negli anni un gran numero imprecisato di altre cose, tra cui due figli (Rocco e Tobia).