*progetto di Joseph von Wieser (Vienna 1853–1918) per il
Neues Gewandhaus di Lipsia, 1880 © Wien-Museum*
Una conferenza-concerto in cui Richard Bösel ripercorre l’intera evoluzione dell’architettura pubblica musicale in Europa Centrale dal Sette al Novecento con intermezzi musicali dell’epoca splendidamente interpretati al pianoforte da Beatrice Botti.
Alla fine del Settecento le tipologie performative esistenti, per quanto di per sé innovative, rispecchiano pur sempre usanze e ambientazione di produzione e consumo musicale ancora legate alle tradizioni dell’epoca antecedente.
Il percorso di emancipazione, differenziazione, esaltazione e ideologizzazione che caratterizza l’evoluzione della vita musicale pubblica tra fine Settecento e metà Ottocento richiede risposte pratiche ed estetiche da parte dell’edilizia civile.
Le premesse socio-culturali variano a seconda dei rispettivi retroscena storici delle diverse realtà urbane che in Europa Centrale trovano una casistica particolarmente variegata. Accanto all’intraprendenza degli stessi musicisti, sono in sostanza due le forme organizzative alla base della cultura concertistica moderna: l’associazionismo amatoriale e l’iniziativa privata; fenomeni essenzialmente borghesi, prefigurati, non a caso, nel precoce clima capitalistico espresso dal Regno Unito e, sul continente, nelle libere città commerciali dell’Europa protestante.
A Vienna l’evoluzione avviene con un certo ritardo. Se la potente presenza di un’aristocrazia attivamente coinvolta nella vita culturale influenza infatti favorevolmente la fioritura musicale, questa è affiancata dall’accomodante disponibilità delle autorità a concedere l’uso dei locali di rappresentanza dello stato, determinando così una minore esigenza di procurarsi nuove infrastrutture architettoniche.
Una situazione che è destinata ad evolversi con la grande fioritura ottocentesca delle sale da concerto, esperienze che confluiscono nel grandioso edificio del Wiener Konzerthaus del 1913. Le sue infrastrutture particolarmente generose e funzionali si rivelano del tutto conformi alle esigenze dei più vasti ceti sociali di una metropoli del Novecento in una forma architettonica di maggiore magniloquenza formale e marcata visibilità all’interno del paesaggio urbano il cui pregio è perdurato fino al giorno d’oggi.
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PROGRAMMA MUSICALE
Intermezzi
George Frederick Pinto (Lambeth, 1788–Chelsea, 1806)
Rondò dalla Grande Sonata in do minore
Felix Mendelssohn-Bartholdy (Amburgo, 1809–Lipsia, 1847)
Rondò Capriccioso, op. 14
Anton Diabelli (Mattsee, 1781–Vienna, 1858)
„Vaterländischer Künstlerverein – Veränderungen für das Pianoforte“, Tema
Variazione n.40 – Arciduca Rodolfo d’Austria (Firenze, 1788–Baden bei Wien, 1831)
Variazione n. 38 – Franz Schubert (Vienna, 1797–1828)
Anton Bruckner (Ansfelden, 1824–Vienna 1896)
Adagio dal Quintetto per archi in Fa maggiore (trascrizione per pianoforte di August Stradal, 1929)
Recital finale
Robert Schumann (Zwickau, 1810–Endenich, 1856)
Humoresque, op. 20
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Richard BÖSEL
Professore straordinario di storia dell’arte all’Università di Vienna, direttore dell’Istituto Storico Austriaco (1999-2013) e direttore della collezione di disegni architettonici presso l’Albertina di Vienna (1984-1999).
Autore di saggi e libri dedicati all’architettura moderna e contemporanea, all’urbanistica e alla storia della musica, in particolar modo di quella di sei e settecento in Italia e in Europa Centrale. Curatore di numerosi convegni di studio nonché di alcune grandi mostre che hanno avuto luogo a Roma: Francesco Borromini (Palazzo delle Esposizioni, 1999), Adolf Loos (Galleria Nazionale d’Arte Moderna 2004), Andrea Pozzo (Istituto Nazionale per la Grafica, 2010).
Attività accademiche anche in vari atenei italiani (Roma, Venezia, Palermo, Firenze, Parma, Siena, L’Aquila).
È membro corrispondente dell’Accademia Austriaca delle Scienze e accademico benemerito straniero dell’Accademia Nazionale di San Luca.
Beatrice BOTTI
Diplomata in pianoforte presso il Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma con il massimo dei voti e la lode e ha proseguito gli studi con una borsa di studio per il Conservatorio di Bruxelles. Il suo repertorio spazia dal Settecento alla musica contemporanea e alcuni compositori italiani le hanno dedicato lavori pianistici. Ha suonato come solista e in varie formazioni cameristiche presso istituzioni concertistiche in Italia (Lyceum di Firenze e di Catania, Società Umanitaria di Milano, Filarmonica Laudamo di Messina, Sala Bossi di Bologna etc.) e all’estero (Bruxelles, New York, Chicago, Washington), riscuotendo unanimi consensi di pubblico e di critica. Attualmente è docente di Pianoforte presso il Conservatorio “Luigi Canepa” di Sassari.
Ingresso libero fino a esaurimento posti
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In cooperazione con l’Istituto Storico Austriaco a Roma