Biennale MArteLive – UNA COSA INCREDIBILE È SUCCESSA – Installazione multimediale di Alfredo Barsuglia

Alfredo Barsuglia è stato invitato a partecipare alla seconda edizione di MArteLive, che nella settimana dal 23 al 28 settembre riunirà in diversi luoghi della capitale artisti italiani e internazionali delle varie discipline.

L’artista austriaco, a Roma come borsista del Bundeskanzleramt Kunst und Kultur, sarà presente al Macro Testaccio con un’opera inedita ideata appositamente per la manifestazione capitolina.

Per la Biennale di Martelive 2014 Alfredo Barsuglia crea un’installazione multimediale dal titolo Una cosa incredibile è successa. Si tratta di una casa in miniatura all’interno di una stanza buia. Un lato della casa è aperto e permette di scoprirne l’interno luminoso. La casa è completamente arredata con quadri alle pareti e una finestra costituita da uno schermo. Sul tavolo sono delle forbici vicino a una pozza di sangue che gocciola sul pavimento. Non è chiaro cosa sia successo, ma qualcosa deve essere successo. Il pubblico è invitato a creare la propria storia semplicemente osservando la scena.

Ecco come il curatore Stephanie Weber presenta l’arte di Barsuglia: “Il confine fra essere e apparire, fra illusione e realtà è il punto cardine dell’opera di Alfredo Barsuglia e quindi non bisogna stupirsi se il suo modo di lavorare spesso somiglia a quello del regista o dello scrittore. Le installazioni di Barsuglia sono per lo più narrative, ma non stabiliscono mai né una trama lineare né un’interpretazione. L’artista crea della fiction partendo da dettagli sottili che suscitano domande nel visitatore e danno ampio spazio alle interpretazioni. Lo spazio espositivo non viene usato semplicemente per presentare le singole opere, ma come luogo in cui intrecciare storie complesse in cui ogni elemento diventa parte indispensabile di un insieme più grande. I riferimenti incrociati inseriti da Alfredo Barsuglia all’interno delle proprie opere cambiano oggetti irrilevanti in indizi, fanno degli spazi espositivi scene del delitto e permettono al visitatore di diventare complice, investigatore o voyeur.”

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